Dovrebbero essere immagini usuali, scontate, di uomini, donne, bambini in viaggio, un viaggio breve, un viaggio metropolitano da un capo all’altro della città, una città qualsiasi, uguale a tutte le grandi città del mondo, agglomerati urbani di cui conosciamo fin troppo bene l’agghiacciante enormità. Ma anche in queste fotografie Campos dimostra di saper cogliere, e restituire, quel particolare aspetto di emotività sottesa e imprevedibile celata dietro l’apparente, generale impassibilità. Dai volti smarriti dei viaggiatori a Pechino al clima domestico della famiglia di Shangai, dallo sguardo deciso del ragazzo di Porto Alegre ai turisti curiosi di Belo Horizonte, a New York ci si racconta animatamente, e forse la signora di Berlino non aspetta ma prega perché accada qualcosa, come le donne di Istanbul i cui occhi emergono dai niqab neri come la notte. Sono immagini, quelle di Campos, che hanno la capacità di essere lette e percepite a livelli diversi: dietro ogni interpretazione ce n’è un’altra possibile, e poi forse un’altra, ancora più profonda, e ciascuna di esse ci avvicina sempre di più alla vita vera.
Angela Tecce