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Desassossego

Inizio
  • 2009
Fine
  • 2015

“At the end of this day there remains what remained yesterday and what will remain tomorrow: the insatiable, unquantifiable longing to be both the same and other.”
Fernando Pessoa, The Book of Disquiet

Even more remarkable is the delicacy used to examine the relationship between the environment and the individual, not for its emotional content - however, implied - but as the axis around which basing the mutable play of spatial and technological elements: waiting rooms, windows, escalators, signs, design objects in anonymous places made inhuman by an excess of technology, from which does not escape even the most human Venice, where tourists are stuck to the role of temporary figureheads exposed to the test of boarding. In these artificial and hostile spaces moves a resolute crowd but without destination also, made of people stubbornly solitary, couples sealed in their intimacy, women who are resigned to waiting, all grappling with a fence, a barrier, a shield between themselves and others.

Berlin
Germany 2010
Moscow
Russia 2013
Montevideo
Uruguay 2015
Medellín
Colombia 2015
Los Angeles
USA 2015
London
UK 2015

They should be ordinary and expected images of men, women and children on the road, a short trip, a metropolitan journey from end to end of the city, of any city, like all the world’s great cities, urban areas we know so well their frightful hugeness. But even in these photographs Campos proves to be able to seize, and return, that peculiar aspect of tinged and unpredictable sensitiveness hidden behind the apparent and common impassivity. From the faces of travelers lost in Beijing to the homelike atmosphere of the family in Shanghai, from the resolute look of the boy in Porto Alegre to the curious tourists in Belo Horizonte; in New York they tell to each other excitedly, and probably the lady in Berlin is not waiting for anything but hoping for something to happen, like the women of Istanbul whose eyes, black as night, emerge from the niqab. The photographs taken by Campos are able to be read and to be perceived at different levels: behind every interpretation there is another possible, and then maybe one more, even deeper, and each of them brings us closer to real life.

 

Angela Tecce

“Alla fine di questa giornata rimane ciò che è rimasto di ieri e ciò che rimarrà di domani; l’ansia insaziabile e molteplice dell’essere sempre la stessa persona e un’altra.”
Fernando Pessoa, Il Libro dell’inquietudine

Ancor più notevole la sensibilità con cui è esaminato il rapporto tra ambiente e individuo, utilizzato non tanto per il suo portato emotivo – dato comunque per sottinteso – quanto come asse attorno al quale imperniare il gioco mutevole degli elementi spaziali e tecnologici: sale di attesa, finestrini, scale mobili, segnaletica, oggetti di design in ambienti anonimi, resi inumani da un eccesso di tecnologia, cui non sfugge nemmeno l’umanissima Venezia, dove i turisti sono inchiodati al ruolo di provvisorie comparse esposte al cimento dell’imbarco. In questi spazî artificiali e ostili si muove una folla determinata ma anche senza meta, composta da persone ostinatamente solitarie, da coppie sigillate nella propria intimità, da donne in rassegnata attesa, tutti alle prese con una recinzione, una barriera, uno schermo tra sé e gli altri.

New York City
USA 2009
New Delhi
India 2017
Paris
France 2013
São Paulo
Brazil 2009
Shanghai
China 2010
Tokyo
Japan 2018

Dovrebbero essere immagini usuali, scontate, di uomini, donne, bambini in viaggio, un viaggio breve, un viaggio metropolitano da un capo all’altro della città, una città qualsiasi, uguale a tutte le grandi città del mondo, agglomerati urbani di cui conosciamo fin troppo bene l’agghiacciante enormità. Ma anche in queste fotografie Campos dimostra di saper cogliere, e restituire, quel particolare aspetto di emotività sottesa e imprevedibile celata dietro l’apparente, generale impassibilità. Dai volti smarriti dei viaggiatori a Pechino al clima domestico della famiglia di Shangai, dallo sguardo deciso del ragazzo di Porto Alegre ai turisti curiosi di Belo Horizonte, a New York ci si racconta animatamente, e forse la signora di Berlino non aspetta ma prega perché accada qualcosa, come le donne di Istanbul i cui occhi emergono dai niqab neri come la notte. Sono immagini, quelle di Campos, che hanno la capacità di essere lette e percepite a livelli diversi: dietro ogni interpretazione ce n’è un’altra possibile, e poi forse un’altra, ancora più profonda, e ciascuna di esse ci avvicina sempre di più alla vita vera.

 

Angela Tecce

Athens
Greece 2014
Amsterdam
Holland 2017
Istambul
Turkey 2011